I miei tre papà
Come liberarsi dai fantasmi del patriarcato
La cosa che le sta più a cuore è che da una parte e dall'altra del dibattito non ci siano le stesse identiche idee, e cioè le sta a cuore una reale critica sociale, non la ripetizione ottusa di idee progressiste che ignorano il contesto del paese. Raffaella Silvestri - Il Foglio
Un libro violentemente sincero, scritto da un’autrice ironica, che qui però si apre anche in modo intimo e personale. Giulia Grimaldi - Marie Claire
Il nuovo libro di Jessa Crispin è una meditazione libera sul tema dei «padri». Intrecciando ricordi e letture, fatti storici e riferimenti all’attualità, l’autrice indaga i sistemi di valori maschili che plasmano la nostra vita e la nostra società. Dall’osservatorio del Midwest americano di cui è originaria, terra di conservatorismo politico e di estremismi religiosi, Crispin applica il suo sguardo di femminista contemporanea, radicale e antiaccademica, ai mille modi attraverso cui il patriarcato si manifesta – nel matrimonio e nella famiglia, nella scuola e nella chiesa – fino ad affrontarne le espressioni più violente ed estreme, come il femminicidio, i movimenti antiabortisti e suprematisti, il terrorismo.
Al tempo stesso prova a indicare modelli alternativi. Rivendica il cosmopolitismo come antidoto alle chiusure identitarie; contrappone la spiritualità intimamente vissuta alla rigidità dei dogmi delle religioni ufficiali, la cooperazione e l’autogestione femminile alla famiglia tradizionale; esalta il valore della solidarietà, della cura, invitandoci a uno sforzo collettivo di ascolto e riflessione per interrompere il ciclo della violenza e silenziare una volta per tutte i fantasmi del passato.
Leggi un estrattoSentivo di dover tornare al luogo in cui venivo per rivederlo e affrontarlo. C’erano spiriti inquieti che volevo convincere a riposare in pace. Avevo creduto di potermi rifare nuova, ma i doni dei miei padri erano difficili da scrollarsi di dosso.
Jessa Crispin