I casi del commissario Croce
Ricardo Piglia ha raccolto casi giudiziari e ne ha fatto letteratura. Giancarlo De Cataldo - Robinson di Repubblica
Nell’ultimo libro scritto prima di morire, Ricardo Piglia si diverte a ripercorrere in maniera originale la storia politica, civile e letteraria dell’Argentina. Lo fa inventandosi un outsider, il commissario Croce, già protagonista di Bersaglio notturno, che in questi dodici racconti vediamo in epoche e situazioni differenti, all’inizio della sua carriera o nei panni di un pensionato che non riesce a fare a meno di indagare. Ma sempre con accanto il cane Cuzco e i compagni di bevute dell’emporio dei Madariaga.
I casi sono basati a volte su leggende metropolitane (come l’episodio in cui Croce deve sventare la diffusione di un film porno interpretato da una giovanissima Evita Perón) a volte su fatti realmente accaduti, come le disavventure del marinaio jugoslavo Sandor Pesic che, non parlando una parola di spagnolo, non sa difendersi dall’ingiusta condanna per l’omicidio di una prostituta.
Non c’è quasi mai un colpevole da smascherare o un delitto da punire: queste storie (in cui Piglia si diverte a far apparire alcuni dei suoi eroi letterari, da Borges a Conan Doyle all’Astrologo protagonista dei Sette pazzi di Arlt) sono divertenti intrecci fra il racconto poliziesco e l’apologo morale, tra la cronaca nera e le vicende passionali di provincia: godibili avventure che ci sfidano con lo humour e l’intelligenza del grande intrattenimento.
Leggi un estrattoIn tutti i casi c’è un punto oscuro, privo di motivazioni, affidato all’azzardo. I delitti hanno spesso una logica perversa.
Ricardo Piglia