L’angelo dell’abisso
Nella sua vita centenaria Ernesto Sabato ha scritto solo tre romanzi: Il tunnel (1948), Sopra eroi e tombe (1961) e L’Angelo dell’abisso (1974), che chiude la trilogia. Quest’ultimo fu poi radicalmente rivisto dall’autore, che ne pubblicò in Argentina un’edizione, oggi tradotta per la prima volta in italiano. Una storia oscura e potente ambientata in una Buenos Aires claustrofobica, che anticipa in maniera profetica i tragici eventi politici che l’Argentina avrebbe vissuto pochi anni dopo. I personaggi degli altri lavori di Sabato ritornano qui per incontrare l’autore stesso, il quale costruisce un’opera che si nutre di ogni forma che la parola può assumere: dialoghi, pagine di diario, articoli di giornale, descrizione di sogni e narrazione pura, per creare uno dei romanzi più visionari della letteratura contemporanea.
Leggi un estrattoChe strana condizione, quella dell’essere umano, in cui un fatto così spaventoso è vero. In questo stesso momento, si diceva, bambini innocenti muoiono in Vietnam bruciati dalle bombe al napalm: non era un’infame leggerezza scrivere di pochi individui di un angolo del mondo? Sconsolato, riprese a osservare i gabbiani in cielo. Invece no, si corresse. Qualsiasi racconto delle speranze e delle disgrazie di un solo uomo, di un semplice ragazzo sconosciuto, poteva riguardare l’umanità intera e poteva servire a trovare un senso all’esistenza, e persino a consolare in qualche modo quella madre vietnamita che urlava per il figlio bruciato.
Ernesto Sabato