L’avventura di un fotografo a La Plata
Lo stile depurato, la saggia mescolanza di immaginazione e ironia, sono posti al servizio di un racconto in apparenza trasparente, ma dal quale emana un alito di turbamento difficilmente spiegabile. Bruno Arpaia - il Venerdì di Repubblica
Chi ama Bioy Casares sa che oltre a essere ossessionato dalla “parola esatta”, per lui esisteva anche il clic esatto. Fotografare e scrivere erano le sue sole possibilità per fermare l’attimo e renderlo immortale. Romana Petri - la Lettura del Corriere della Sera
Al giovane Nicolasito Almanza viene commissionato un servizio fotografico a La Plata, dove sarà ospite dell’amico Mascardi. Appena sceso dal pullman, però, gli basta uno scambio di battute con una famiglia di viaggiatori, i Lombardo – il patriarca Juan, personaggio oscuro e ambiguo, e le sue bellissime figlie Julia e Griselda – per restare invischiato nella loro soffocante cortesia, che sembra nascondere qualcosa di losco, addirittura di diabolico, a detta di Mascardi, che gli suggerisce di tenersene alla larga. Deciso a fare del suo meglio al primo incarico come fotografo professionista, Nicolasito diviene suo malgrado oggetto delle stravaganti richieste di Juan Lombardo, e delle attenzioni amorose di entrambe le donne. Riuscirà a sopravvivere a questa rocambolesca trasferta?
Pubblicato per la prima volta nel 1985, L’avventura di un fotografo a La Plata è quel che annuncia il titolo, e molto di più: come sempre nelle opere di Bioy Casares, apparenza e realtà, sogno e veglia, consapevolezza e allucinazione si sovrappongono fino a fondersi in una vicenda insolita e coinvolgente, ricca di riferimenti più o meno velati alla realtà della storia argentina. Il racconto di un’avventura, dunque, ma anche un romanzo di tensione – in cui perfino gli amici sembrano essere potenziali nemici –, e una storia di crescita e d’amore.
Leggi un estrattoCapì che stava sognando, ma in un modo nuovo e spiacevole. Quando sognava, in genere non sapeva di sognare o, se lo sapeva, poteva svegliarsi. Ora sapeva di sognare, ma non poteva fermare gli avvenimenti del sogno.
Adolfo Bioy Casares