José Pablo Feinmann
L’esercito di cenere
«Era un brutto giorno per morire». Con questa frase piena di presagi inizia uno dei romanzi più intensi della letteratura argentina contemporanea, pubblicato in una nuova traduzione a trent’anni dalla sua prima uscita. Feinmann dà vita a un personaggio indimenticabile: l’enigmatico colonnello Andrade, ex guerrigliero dell’Indipendenza, ora a capo del Settimo Reggimento di Cavalleria. Con i suoi uomini, è sulle tracce di un nemico che sembra non essere da nessuna parte, se non forse nella sua immaginazione. Come l’Achab di Melville, Andrade insegue l’oggetto del suo odio per annientarlo; e come il Drogo di Buzzati continua a tenere lo sguardo fisso laggiù, dove nulla appare.
Con una nota dell’autore.
“La cenere cadeva dolcemente dal cielo. Gli uomini rimontarono in sella e rimasero in estatico silenzio, assorti e stupiti quanto il loro comandante. Le uniformi andarono tingendosi di grigio, e così pure i cavalli, e a un tratto tutta la distesa del deserto, fin dove i loro occhi potevano arrivare, fino all’irraggiungibile orizzonte, divenne grigia.”José Pablo Feinmann