Ricardo Piglia
Respirazione artificiale
Respirazione artificiale è uno dei pochi grandi capolavori pubblicati in Argentina durante gli anni della dittatura: un libro che Piglia costruisce come una potente metafora politica e metaletteraria; intricato come un poliziesco e appassionante quanto una storia familiare.
Marcelo Maggi è un oscuro professore di provincia dal passato alquanto torbido. In anni politicamente difficili sta scrivendo un libro scomodo: immaginando che potrà averne dei problemi, si mette in contatto con il nipote, Emilio Renzi, per consegnargli il suo archivio di documenti, ma la corrispondenza tra i due si interrompe senza un motivo. Renzi tenta quindi di scoprire che fine abbia fatto lo zio e, in una lunga notte d’attesa, incontra una serie di personaggi memorabili che lo aiutano a ricomporre il puzzle della vita e del lavoro di Maggi.
Con la sapienza di un Faulkner e un ritmo che ricorda Raymond Chandler, Piglia conduce il lettore in quella che il New York Times ha definito «un’esperienza intellettuale indimenticabile».
“Piglia ha definito meglio di chiunque altro la letteratura argentina contemporanea, il suo canone, le sue problematiche.”Martín Caparrós