Julio Cortázar
Un certo Lucas
Un certo Lucas prosegue il percorso iniziato da Cortázar con il suo capolavoro Storie di cronopios e di famas, con cui ha trasformato la letteratura in un mondo ludico e dissacrante. Non è una raccolta di racconti, non è un romanzo, né un’opera di saggistica. Pubblicato per la prima volta nella sua versione integrale, Un certo Lucas è piuttosto una collezione di bozzetti, di micronarrazioni: l’itinerario nel quotidiano di una personalità unica.
Che racconti un ristorante su rotaie, un ricovero in ospedale o la fine di una storia d’amore, la prosa di Un certo Lucas è giocosa e ironica: un vero e proprio antidoto contro magniloquenza e solennità.
“Ora che sta invecchiando si rende conto che non è facile ammazzarla.
Essere un’idra è facile ma ammazzarla no, perché anche se per ammazzare l’idra bisogna tagliarle le tante teste (da sette a nove a seconda degli autori o dei bestiari consultabili) è necessario lasciargliene almeno una, dato che l’idra è lo stesso Lucas e in realtà lui vorrebbe uscire dall’idra ma restare in Lucas, passare da poli a monocefalo. Qui ti voglio, dice Lucas invidiando Eracle che non ebbe mai problemi del genere con la sua idra e che dopo averle assestato un gran fendente la ridusse a una vistosa fontana da cui sgorgavano sette o nove zampilli di sangue.”Julio Cortázar