Alia Trabucco Zerán
La sottrazione
Felipe e Iquela, entrambi figli di ex militanti cileni, sono uniti indissolubilmente dalla storia di resistenza dei genitori, che incombe su di loro come uno spettro impossibile da scacciare. Lui è ossessionato dalle immagini di cadaveri che gli appaiono in ogni angolo della città; lei, traduttrice, è chiusa in una solitudine fatta di parole scritte, mai abbastanza precise da essere davvero affidabili. In un solo giorno, due eventi turbano la loro vita: si svegliano in una Santiago avvolta in un manto di cenere, per scoprire che l’amica d’infanzia Paloma è appena tornata in Cile, dopo anni e senza preavviso. Cosa ha spinto Paloma a tornare? E perché? Ben presto, i tre si ritrovano protagonisti di un surreale road trip attraverso le Ande, che riporterà a galla un passato difficile da affrontare: la militanza, i tradimenti, le sparizioni, gli anni di lontananza, l’attrazione mai confessata. Tra scene che ricordano l’immaginazione visionaria di Bolaño e Donoso, e un viaggio tra i fantasmi della storia cilena – sulla scia di Nona Fernández –, l’autrice intesse un romanzo di rara forza ed empatia, abitato da personaggi indelebili, unendo mirabilmente un’amara ironia e una brillante ricerca sul potere della memoria.
“Un romanzo d’esordio che lascia il lettore con la voglia di leggerne ancora.”Kirkus Reviews