José Emilio Pacheco
Il vento distante
Quattordici racconti densi e perfetti, sempre agitati dal vento. È una brezza marina che rinfresca la notte, un soffio che accarezza le fronde in un bosco o le spighe di un campo di grano, disperde pezzi di banconote stracciate per disperazione, reca gocce di pioggia sul tavolino di un bar, è carico di pugnali durante una battaglia, o per sempre un tempo che non tornerà. Nostalgia e ironia sono le chiavi di lettura di queste storie, che hanno per protagonisti adolescenti timidi e innamorati, grasse ragazze solitarie, rivoluzionari perseguitati dall’orrore del sangue, abili truffatori seriali, un padre e una figlia che attraversano un parco, un uomo e una donna che non s’incontreranno mai. Pubblicato per la prima volta mezzo secolo fa e mai tradotto in italiano prima d’ora, questo classico della letteratura latinoamericana è il modo migliore per conoscere un autore di grande valore e umanità.
“La notte è densa. C’è solo silenzio nel luna park itinerante. A un’estremità del baraccone l’uomo grondante di sudore fuma, si guarda allo specchio e vede il fumo riflesso nel cristallo. La luce si spegne. L’aria sembra immobile. L’uomo va verso l’acquario, accende un fiammifero, lo lascia bruciare e guarda la tartaruga che giace sott’acqua. Pensa al tempo che li separa e ai giorni che un vento distante si è portato via.”José Emilio Pacheco