Susana Chávez Castillo
Prima tempesta.
Non una donna di meno,
non una morta di più
Tradotte da Concita De Gregorio, le poesie di Susana Chávez Castillo, l’attivista che ha ispirato Non una di meno.
Innamorata della presenza e incantata dall’assenza, la poesia di Susana Chavez Castillo è un materiale incandescente: dolorosa, erotica, ironica, domestica, intrecciata al fiume di anima del mondo. È una flebo di luce che entra nelle vene vive di una terra e di un tempo dove ogni cosa di donna muore. L’incontro con le sue parole è una rivelazione, un sussurro, un’antifona di consapevolezza: da lei in avanti nessuno potrà più dire non sapevo, non credevo. È uno schiaffo e una carezza, è la sua vita stessa che si fa parola – pur recintata da un feretro di disprezzo e dileggio. Riprenderla nel corpo, tradurla, è stata una festa di resurrezione. Ho provato a portare nella nostra lingua le sue intenzioni, prima e più ancora del suo fraseggio. A sentire la sua febbre, la sua rabbia e il suo desiderio. Non sempre la traduzione è letterale: avrebbe perso forza e potenza poetica, mi è parso. Ho provato a riportarla qui viva, come una commensale alla nostra tavola. È una compagnia lucente, illuminante e – in un modo molto profondo – gioiosa.
—Dalla prefazione di Concita De Gregorio