Armoniose bugie
Saggi 1959-2007
Updike è un magnifico saggista perché scrive i suoi lunghi articoli con lo stesso piglio con cui affronta la stesura di un romanzo: come se da quelle poche migliaia di parole dipendesse la sua reputazione postuma. Alessandro Piperno - la Lettura del Corriere della Sera
"Armoniose bugie" contribuisce a rendere conto della figura eclettica di Updike quale scrittore 'totale'. Paolo Simonetti - Alias - il manifesto
Accanto alla sua celebrata produzione narrativa, che gli ha valso i più importanti riconoscimenti letterari americani – tra cui per due volte il Premio Pulitzer e due volte il National Book Award – John Updike si è sempre dedicato a un’intensa attività di scrittura saggistica, firmando, nell’arco di mezzo secolo, centinaia di articoli per le maggiori riviste di letteratura del suo paese, come il New Yorker e la New York Review of Books. Philip Roth, lodandone la competenza di saggista e critico, lo ha definito «il più grande uomo di lettere del nostro tempo».
In questo volume, curato in esclusiva per l’Italia da Giulio D’Antona, è raccolto il meglio di questo «secondo» Updike, controparte non meno lucida e raffinata del romanziere che tutti conosciamo. Alternando riflessioni autobiografiche, saggi e conferenze sull’arte del romanzo e del racconto, recensioni e profili di scrittori – da Melville a Kafka, da Fitzgerald a Nabokov, fino allo stesso Roth, Cheever, DeLillo, Carver – ma anche dialoghi umoristici, parodie e autoparodie (un genere particolarmente congeniale alla vena satirica dell’autore), questo libro compone il ritratto inedito di un intellettuale che non ha mai smesso di difendere l’unicità dell’immaginazione creativa, il potere misterioso e irriducibile di quella «armoniosa bugia» che chiamiamo letteratura.
Leggi un estrattoCosa è importante, se non l'individuo? E quale luogo migliore per conoscere, valutare e apprezzare la dimensione dell'individualità, se non le armoniose bugie della narrativa?
John Updike