Eduardo Galeano
Il libro degli abbracci
Dopo quasi vent’anni di assenza, torna in una nuova traduzione un classico di uno degli autori latinoamericani più amati di sempre.
Accompagnato dalla prefazione di Maurizio de Giovanni e dalle illustrazioni dell’autore.
«RICORDARE: dal latino re-cordis, tornare a passare dalle parti del cuore». Così si apre Il libro degli abbracci di Eduardo Galeano, un testo che in 191 brevi capitoli abbraccia il presente senza mai smettere di guardare al passato. Frammenti autobiografici, reportage, invettive e riflessioni personali che esplorano senza ingannevoli consolazioni temi universali come la religione, la politica, l’ingiustizia e la cultura, ma anche l’amore, l’amicizia e l’arte.
Che si scagli contro un sistema che «con una mano ruba quel che con l’altra mano presta», che riporti la sua chiacchierata con un taxista immigrato a New York o che racconti la commozione di un gruppo di indios di fronte allo spettacolo della morte, lo sguardo di Galeano si posa sempre con stupefacente tenerezza e senza un briciolo di presunzione sugli ultimi e sui dimenticati, cercando di dare una voce a chi una voce non l’ha mai avuta.
Un libro profondo e godibilissimo, pervaso da tutto il desiderio di lotta e giustizia del suo autore, un uomo fieramente fedele ai propri ideali e che possiede il raro talento di riuscire a condensare in poche righe l’intera gamma delle emozioni umane.
“Quando Lucía Peláez era molto piccola lesse un romanzo di nascosto. Lo lesse a pezzetti, notte dopo notte, nascondendolo sotto il cuscino. Lo aveva rubato dalla libreria di cedro in cui suo zio conservava i libri preferiti.
Ha camminato molto, Lucía, da allora, e intanto passavano gli anni. Alla ricerca di fantasmi ha camminato sui faraglioni
del fiume Antioquia, e alla ricerca di persone ha camminato per le strade di città violente. [...]
Lucía non ha mai più riletto quel libro. Non lo riconoscerebbe più. Le è cresciuto dentro a tal punto che ora è diventato un altro libro, ora è suo.”Eduardo Galeano