Il bacio della donna ragno
A più di quarant’anni dalla sua apparizione, “Il bacio della donna ragno” resta un romanzo ammantato di mistero. Alberto Riva - Il Venerdì di Repubblica
Un romanzo per me fondamentale. David Foster Wallace
Con Il bacio della donna ragno entra nel catalogo SUR uno dei più grandi autori della letteratura argentina contemporanea.
Valentín Arregui è un giovane di ventisei anni, leader di un movimento politico dissidente; Luis Molina invece di anni ne ha circa quaranta ed è omosessuale: il loro destino si incrocia in un carcere di Buenos Aires. Qui i due condividono la detenzione e tentano di distrarsi a vicenda raccontandosi vecchi film patinati. Solo apparentemente incompatibili, i due protagonisti finiranno per appianare le divergenze personali avvicinandosi sempre di più. Ben presto si scoprirà che la convivenza coatta fra i due uomini è tutt’altro che casuale e che entrambi, se pur in modo diverso, sono prigionieri nella ragnatela del potere.
Ricorrendo esclusivamente al dialogo, Puig scrive una storia densa di immagini vivide e atmosfere degne del miglior cinema anni Quaranta, e insieme un grande romanzo sui sentimenti.
Pubblicato per la prima volta nel 1976 e adattato per il grande schermo nell’85 con William Hurt nei panni di Molina, in un’interpretazione che gli valse l’Oscar, Il bacio della donna ragno è una lettura estremamente moderna e delicata, i cui indimenticabili protagonisti faranno compagnia al lettore per lungo tempo.
Leggi un estrattoÈ come se fossimo su un’isola deserta. Un’isola dove forse resteremo soli per anni. Perché, sì, fuori da questa cella ci sono i nostri oppressori, ma qui dentro no.
Manuel Puig