Così violentemente dolce raccoglie una selezione delle più appassionate lettere politiche di Julio Cortázar. Siamo di fronte a uno scrittore che, dopo la Baia dei Porci e il ’68, scopre un impegno politico fino a quel momento sopito.
Una presa di coscienza per le problematiche argentine e latinoamericane che lo accompagnerà per tutta la vita, e lo porterà ad assumere posizioni romanticamente rivoluzionarie, dedicandosi
alla causa di Cuba, poi del Cile di Allende e infine del Nicaragua sandinista.
Queste pagine ardenti permettono ancora una volta di avvicinarsi alla quotidianità di Cortázar, fatta di assemblee, appelli, manifestazioni e, come sempre, letteratura viva.
Per me la Rivoluzione Cubana non sarà mai la montagna ma il mare, che si rinnova sempre. Infinite, pietrificate, le montagne di tutto il resto dell’America Latina vedranno alzarsi a suo tempo l’ondata del mare umano, come io l’ho già vista a Cuba il giorno in cui il contenuto di queste due parole quasi sempre inconciliabili, speranza e realtà, si è unito in un solo presente
Julio Cortázar