Pauls è la cosa migliore che poteva succedere alla letteratura argentina. Ricardo Piglia
Il fattore Borges è un saggio di lettura, un manuale di istruzioni per orientarsi nella labirintica letteratura di Jorge Luis Borges. Con questo libro Alan Pauls va alla ricerca di quel «fattore» che rappresenta il marchio di fabbrica dell’autore argentino più grande di tutti i tempi. Cos’è che rende borgesiano ogni scritto di Borges? Esiste un elemento realmente identificativo di uno stile, di un modo di essere nel mondo?
Com’è ovvio, non c’è un solo fattore Borges, ma tanti: tanti quante le sfaccettature che l’autore assume, illuminato dalla lente d’ingrandimento critica di Pauls. Alternando gli arcani della scrittura e gli eccessi della figura pubblica, Pauls ci restituisce un ritratto affascinante e indimenticabile del padre della letteratura argentina contemporanea.
Leggi un estrattoNon tutti hanno letto Borges. Tutti, però, lo hanno sentito. Tutti sanno come parlava, tutti saprebbero riconoscere la sua voce. A un certo punto della loro vita, quando raggiungono la fama, gli scrittori, in genere già un po’ stanchi, tendono a rilassarsi e a compendiare la loro identità – tutto quello che sono, tutto quello che li ha resi celebri – in un album di immagini rappresentative. Gesti, atteggiamenti, accessori che ritornano da una fotografia all’altra, espressioni... Il cipiglio, la bocca imbronciata e gli occhiali scuri di Sabato; Cortázar e la sua sigaretta, le sue camicie cubane, la sua eterna aria da adolescente; le giacche inglesi, le sorridenti lentiggini di Bioy Casares. Ciascuno di questi segni particolari è come il logotipo dello scrittore, il marchio che lo riassume e lo identifica. Borges, naturalmente, non fa eccezione.
Alan Pauls