César Aira
Il marmo
Non avendo moneta per dargli il resto, il cassiere di un supermercato offre al protagonista del romanzo la scelta fra una miriade di cianfrusaglie. Rassegnato, l’uomo pesca a caso una confezione di pile made in China, un occhio di plastica, una forcina dorata, un anello di bigiotteria e una macchina fotografica grande quanto un dado. Ignora che di lì a poco lo attende un’avventura incredibile, in cui ciascuno di quegli oggetti apparentemente insignificanti si rivelerà invece – per sua fortuna e per lo spasso del lettore – indispensabile per procedere nel suo percorso a ostacoli. Con la sfacciataggine di un bambino e l’innocenza di un artista geniale, Aira ottiene l’impensabile: creare la sensazione che il suo racconto si vada costruendo frase dopo frase, nel puro presente del lettore.
“Ma sono stati davvero i fatti? O tutto continuava a succedere sul piano delle mie supposizioni? Il pensiero si basa sempre sui fatti, li rende «fatti significativi». E nel corso della mia avventura, che somigliava tanto a un sogno, ho scoperto che la carica di significato dei fatti si moltiplica in modo portentoso quando si tratta di fatti strani, imprevisti, per esempio quando, come in questo caso, vi prendono parte degli extraterrestri.”César Aira