Ricardo Piglia
Respirazione artificiale
Lo scrittore Emilio Renzi ha svelato nel suo romanzo un segreto di famiglia. Dopo la pubblicazione, riceve una lettera dello zio, Marcelo Maggi detto «il professore», che a sua volta sta scrivendo un’inchiesta scomoda, a causa della quale teme per la propria vita. Maggi invita Renzi a raggiungerlo per consegliargli l’archivio dei documenti che ha raccolto. Nella lunga notte trascorsa in attesa del professore, Renzi incontra una serie di personaggi memorabili con i cui racconti mette insieme il puzzle della vita e del lavoro di Maggi. Respirazione artificiale è un libro di culto, uno dei pochi grandi capolavori pubblicati in Argentina durante gli anni della dittatura, di cui il genio di Ricardo Piglia costruisce una potente metafora celandola sotto il velo del romanzo poliziesco e della storia familiare.
Con un’introduzione dell’autore.
“C’è una storia? Se una storia c’è, inizia tre anni fa. Nell’aprile 1976, quando viene pubblicato il mio primo libro, lui mi manda una lettera. E
con la lettera una fotografia in cui mi tiene in braccio: nudo, sto sorridendo, ho tre mesi e sembro una rana. Lui invece è riuscito benissimo in quella foto: abito spigato, cappello dalla tesa sottile, sorriso affabile: un uomo di trent’anni che guarda il mondo in faccia. Sullo sfondo, nebulosa e quasi sfocata, appare mia madre, talmente giovane che di primo acchito faticai a riconoscerla.”Ricardo Piglia