È il testamento meraviglioso di uno scrittore che ha regalato la sua voce a una ragazza libera e biondissima. Veronica Raimo - D la Repubblica
Andrés Caicedo è il Kurt Cobain della letteratura colombiana. Alberto Fuguet
Viva la musica! è un romanzo di culto, un invito a una festa senza fine e un omaggio al potere trasformativo della musica che da quasi cinquant’anni continua a conquistare intere generazioni di lettori. C’è una sorta di patto segreto con la morte nella storia di María del Carmen Huerta, la bella, tragica, «bionda, biondissima» protagonista del romanzo: va fiera dei suoi capelli, della sua giovinezza e della sua libertà, vorrebbe conoscere l’inglese per poter cantare i testi dei Rolling Stones, ama il rock e adora la salsa, Ricardo Ray e Bobby Cruz, i ragazzi e le ragazze, l’alcol e le droghe. La sua vicenda travolgente è intessuta in egual misura di una sensuale autodistruzione e di una frenetica incoscienza, che pulsano vive fra le pagine di questo straordinario romanzo e restituiscono appieno la profonda rivoluzione sociale, sessuale e dei costumi che negli anni Settanta attraversò Cali, la città colombiana dove è ambientata.
Pubblicato per la prima volta nel 1977, Viva la musica! è l’unico romanzo scritto da Andrés Caicedo, poliedrico regista e scrittore colombiano morto suicida a soli venticinque anni e tuttora considerato una delle penne più originali della letteratura latinoamericana di tutti i tempi. A qualunque età lo si legga sarà impossibile restare indifferenti alla forza dirompente della sua voce.
Leggi un estrattoI buoni propositi vengono il giorno dopo. Non ne ho realizzato neanche uno. Sono una fanatica della notte. Una nottambula. Non posso farci niente.
Andrés Caicedo