Artisti, pazzi e criminali
Gli intellettuali argentini sono in debito con Osvaldo Soriano. Io ho capito l’Argentina grazie a lui, leggendolo. Arturo Pérez-Reverte
«Artisti, pazzi e criminali» restituisce il sapore nostalgico di un giornalismo percorso da formidabili venature letterarie. Il tutto grazie alla scrittura ora sensibile, ora ribalda, ora patetica, ora ironica, ora indignata e ora sarcastica, di uno dei più funambolici scrittori del Novecento. Giancarlo De Cataldo - Robinson di Repubblica
Il duo comico formato da Laurel e Hardy, il politico Juan Domingo Perón, il compositore Lucio Demare, gli sportivi Obdulio Varela e Sonny Liston, l’imprenditore Johann Suter e l’assassino Carlos Robledo Puch sono solo alcuni degli incredibili nomi che animano le pagine di Artisti, pazzi e criminali, una selezione degli articoli più iconici di Osvaldo Soriano riuniti in un unico volume dallo stesso autore nel 1983. Sedici brani in cui i protagonisti emergono dalle pagine come delle figure moderne e umanissime – spesso tragiche e contraddittorie – il cui successo è divenuto tristemente sinonimo di violenza, solitudine e rovina.
Senza rinunciare all’immancabile ironia e allo spirito critico che sempre lo contraddistingue, Osvaldo Soriano ci accompagna in un viaggio che ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera. E, affiancando alle vicende dal respiro internazionale i profili di alcune fra le più famose ed enigmatiche personalità della storia argentina, ci racconta, come nessuno ha saputo fare meglio, le atrocità e gli splendori degli anni Settanta.
Leggi un estrattoVisse sempre nel pericolo, sputò sulla società, starnutì contro le basi dell’establishment e pagò cara la sua audacia. Le canaglie preferiscono morire a testa alta.
Osvaldo Soriano