Il romanzo di Deb Olin Unferth è innanzitutto letteratura, e le storie che narra sono innanzitutto umane, non solo avicole. Andrea Marcolongo - Tuttolibri - La Stampa
Janey e Cleveland sono due ispettrici addette al controllo degli allevamenti intensivi di galline ovaiole in una zona dell’Iowa, Dill è l’ex capo di un’associazione ambientalista, Annabelle la riluttante erede di una famiglia di allevatori; per motivi diversi vivono vite simili: frustrate e piene di rimpianti. Finché, per gli effetti a catena di una decisione impulsiva, non diventano improbabili alleati in una folle missione: liberare di nascosto tutte le novecentomila galline di un allevamento industriale in una sola notte, con l’aiuto di trecento indisciplinati volontari e sessanta camion: ce la faranno?
Un romanzo a più voci (volatili inclusi!) rocambolesco e imprevedibile, esilarante e sovversivo, che trascina il lettore in un’avventura surreale ma al tempo stesso mette radicalmente in discussione la prevaricazione del nostro sistema economico sul mondo naturale.
Leggi un estrattoL'unica cosa che gli umani sono disposti a fare è distruggere. Dovranno essere costretti ad andarsene. E nessuno più costringerli — non gli altri animali, e nemmeno la natura. Ma non ce ne sarà bisogno. Ci penseranno da soli.
Deb Olin Unferth