Incontrare Gilliam è come attraversare una parte inesplorata della nostra memoria, perdercisi, e poi considerare l’ipotesi di non volerne (poterne) più uscire. Christian Raimo - Internazionale
Dall’infanzia frugale nelle campagne gelate del Minnesota al mondo incandescente di Hollywood, passando per la controcultura di New York, Los Angeles e Londra negli anni Sessanta e Settanta, la vita di Terry Gilliam è stata vivace, divertente e anticonvenzionale quanto i suoi film.
In questo libro il regista di Banditi del tempo, Brazil, Le avventure del barone di Munchausen, La leggenda del re pescatore, L’esercito delle 12 scimmie e Paura e delirio a Las Vegas – nonché uno dei fondatori del Monty Python Flying Circus – racconta per la prima volta la sua vita. Arricchito di illustrazioni inedite e fotografie commentate dall’autore, Gilliamesque mescola testo e immagini con umorismo irriverente e affascinante lucidità di riflessione.
Nell’«autobiografia pre-postuma» di Gilliam trova posto anche una straordinaria galleria di personaggi di contorno – George Harrison, Robin Williams, Jeff Bridges, Robert De Niro, Brad Pitt, Uma Thurman, Johnny Depp, Heath Ledger e gli altri membri dei Monty Python – e fanno capolino alcune delle figure più influenti della cultura contemporanea, da Woody Allen a Frank Zappa, da Richard Nixon a Hunter S. Thompson.
Gilliamesque è un viaggio scatenato nella mente di un genio creativo e un impareggiabile ritratto della cultura pop di fine Novecento.
Leggi un estrattoTutti mi considerano un sognatore con la testa tra le nuvole, e va bene, in un certo senso lo sono, ma so anche riconoscere la realtà: eccola, è quella seduta lì in fondo. Non dico che voglio andarci a pranzo insieme, ma se proprio devo, lo faccio...
Terry Gilliam