Hai portato con te il vento
Leggete questa meraviglia: un romanzo poetico, selvaggio, da incubo. Cocuán ormai è parte di me. Mónica Ojeda
García Freire fa fiorire le parole nelle bocche di tanti simulacri diversi, e vari personaggi del villaggio afferrano le redini del “cuento”: in questa parata violenta e compassionevole ci sono Filatelio, lo scemo del paese, Baltasar l'usuraio, Carmen la spilungona, Padre Manzi, Agustina la donna uccello, e tanti altri. Monica Acito - Robinson di Repubblica
Cocuán è un paesino battuto dal vento freddo delle Ande e sul punto di essere cancellato dalla memoria. Lì vive Mildred Capa, una giovane che alleva maiali al limitare del bosco. In seguito alla prematura morte della madre e alla scomparsa del padre, Mildred viene depredata della casa e dei terreni e rinchiusa dal parroco in un monastero finché di lei non si perdono le tracce. Anni dopo, una serie di sparizioni, episodi di follia collettiva e strani avvenimenti sconvolgeranno Cocuán e, gettando oscuri presagi, rievocheranno nei suoi abitanti la leggenda della vecchia Mildred.
Le voci di nove personaggi si alternano nel raccontare il passato e il presente di questo villaggio maledetto in cui l’immaginario andino risplende in tutta la sua poetica inclemenza. Con sapienza e misura, Natalia García Freire costruisce una nuova mitologia per un luogo magico e remoto, che non appare su alcuna mappa, dando vita a un racconto gotico e suggestivo, una meravigliosa allucinazione in cui il confine fra sogno e realtà si fa sempre più labile.
Siamo un villaggio vecchio sul punto di scomparire. Dovete rendervene conto. Niente a Cocuán è come sembra. Siamo fatti di polvere e cattiveria, come gli incubi.
Natalia García Freire