Karen Russell ha l’immaginazione più raffinata nella nostra narrativa contemporanea. Esquire
Russell è una figura fortunatamente ibrida nella narrativa non realista: dal genere prende quel che serve per raccontare ciò che le interessa: in questo caso il confine, assai sfumato, tra egoismo e altruismo. Loredana Lipperini - Tuttolibri – La Stampa
Mescolando il reale e il surreale, la psicologia e la fantascienza, Karen Russell costruisce un'allegoria sociale, e riesce a immergere lettrici e lettori all'interno di un mondo che è al tempo stesso familiare e distopico. Michela Marzano - Robinson di Repubblica
Gli Stati Uniti sono afflitti da un’epidemia di insonnia così forte da essere letale. Trish, sorella di una delle prime vittime, lavora per un’associazione non-profit che effettua trasfusioni di sonno: è stata lei a trovare la Piccola A, l’unica donatrice universale finora conosciuta, una neonata il cui sonno purissimo non causa mai crisi di rigetto nei pazienti; ma mentre la ricerca di donatori continua senza sosta, il padre della Piccola A è sempre più riluttante a sottoporre la figlia ai prelievi. Quando dal sonno di un donatore sconosciuto si scatena un’infezione di orribili incubi, Trish dovrà prendere una decisione difficilissima.
Benvenuti nel mondo di Karen Russell, narratrice che sa mescolare in dosi perfette il reale e il surreale, la psicologia e la fantascienza, l’horror e la satira sociale. Stregati dalla sua scrittura, attraversiamo questa storia con meraviglia e inquietudine come avviene nei sogni più intensi, scoprendo con quanta potenza la letteratura può toccare temi come il trauma della malattia, la paura del contagio e la gestione della cura, la responsabilità individuale verso il bene collettivo – temi che se ci sembrano attualissimi oggi è perché troppo spesso dimentichiamo che sono eterni.
La natura della richiesta può corrompere la purezza del dono, del sonno regalato?
Karen Russell