La fortuna dei Beede
«Il coro di voci racconta le storie intrecciate di Willa Mae e della figlia con tale brio e armonia che non riuscivo a smettere di leggere. Perfino i personaggi più secondari sono vividi e indimenticabili». - The Washington Post
Un’avventura on the road dal ritmo travolgente, unica opera narrativa del Premio Pulitzer per il teatro Suzan-Lori Parks.
Texas, 1963. La giovanissima Billy Beede vive con gli zii in un caravan, dietro la stazione di servizio che gestiscono su un’autostrada. Sua madre Willa Mae, disinibita cantante di blues, è morta senza lasciarle altro che ricordi tristi. Adesso, incinta di un uomo che non ha intenzione di sposarla, Billy è alla ricerca disperata di soldi. E dove trovarli, se non provando a recuperare i leggendari gioielli di sua madre, una collana di perle e un anello di diamanti che si dice siano sepolti insieme al corpo di Willa Mae?
Accanto a Billy, in un’improbabile caccia al tesoro, scopriamo un cast di personaggi che sembrano usciti dalla versione black di un romanzo di Faulkner: lo zio Roosevelt, un ex predicatore che ha perso la chiesa e la vocazione, e la zia June, che ha perso una gamba; Dill, l’ex amante di Willa Mae, una fiera allevatrice di suini che si spaccia per uomo; Laz Jackson, il figlio dell’impresario delle pompe funebri, a cui manca qualche rotella ma non la faccia tosta di chiedere la mano di Billy. Attraverso i loro monologhi interiori e i loro dialoghi prende vita un romanzo corale e imprevedibile, che ha tutto il ritmo e la malinconica ferocia di un blues.
«Secondo te è vero che Willa Mae s’è fatta sotterrare con perle e diamanti addosso?»
«Sta a lei saperlo e a te scoprirlo, mi sa».