La morte ha il permesso
Valadés è autore di racconti straordinari. Juan Villoro
A cento anni dalla nascita, Edmundo Valadés, considerato oggi un maestro della letteratura breve, viene tradotto per la prima volta in italiano.
I diciotto fulminanti testi di questa raccolta abbracciano temi universali, narrati da personaggi in un momento decisivo della propria esistenza: due adolescenti sono alle prese con la loro prima volta; un vecchio ha coltivato per tutta la vita un sogno e proprio quando sta per realizzarlo decide di rinunciarvi; un uomo fa un bilancio delle sue esperienze nel momento in cui sta per essere assassinato; un altro fa i conti col passato senza riuscire a lasciarsi alle spalle la guerra nella quale ha combattuto.
Come ha scritto Paco Ignacio Taibo, «Valadés ha pubblicato racconti memorabili, ma la sua fama di grande scrittore si deve a La morte ha il permesso».
Era tutto così diverso di notte, nei suoi sogni! Non come lì, in pieno giorno, con gli occhi aperti, in quel paese che aveva un nome preciso, Mocorito, e dove ognuno era quello che era e non si poteva essere fatti in un altro modo. Non nel sogno. Lì lui era come avrebbe voluto essere di giorno: abbastanza coraggioso da andare dalla Tichi, senza vergognarsi affatto, senza arrossire. Con semplicità,
senza alcuna complicazione.