Una confessione sulle ossessioni maschili, lo sport e l’amicizia. - il Venerdì di Repubblica
Il romanzo di Bachelder è carico di quel tipo di umorismo sardonico che ti fa svegliare a gomitate tuo marito nel pieno della notte per leggergli intere pagine ad alta voce. Lauren Groff
Ogni anno, ventidue amici sulla quarantina si riuniscono per un weekend in un hotel senza pretese e danno vita a un irrinunciabile rituale: armati di caschi e divise rimettono in scena, sul campo di una vicina scuola, la celebre azione di una partita di football americano, quella in cui Joe Theismann, fenomenale quarterback dei Redskins, subì un infortunio che gli stroncò la carriera.
Questo bizzarro rito sportivo diventa il pretesto per osservare da vicino le vite, le emozioni e le interazioni dei protagonisti: c’è chi fa lo psicologo, il bibliotecario, il piccolo imprenditore; chi è un padre di famiglia, chi uno scapolo incallito; chi sta divorziando, chi invecchia male, chi coltiva il proprio fisico con successo invidiabile; ce n’è uno con il colore della pelle diverso dagli altri, uno che abbandona misteriosamente il gruppo…
La scrittura leggera, precisa, briosa di Bachelder passa dall’uno all’altro dei suoi personaggi come in un lunghissimo, avvincente piano sequenza, costruendo un brillante ritratto corale della psiche del maschio occidentale contemporaneo.
Leggi un estrattoIl romanzo di Bachelder è carico di quel tipo di umorismo sardonico che ti fa svegliare a gomitate tuo marito nel pieno della notte per leggergli intere pagine ad alta voce.
Lauren Groff