La cifra di Ibargüengoitia è lo humour, se non la satira, per tirar giù la maschera a un Paese in perenne cortocircuito tra mito e tragica cronaca. Alberto Riva - Il Venerdì di Repubblica
Il suo nome è tanto impronunciabile quanto è imprescindibile la sua figura nel panorama della letteratura messicana contemporanea: Ibargüengoitia – autore di inchieste, gialli, romanzi, racconti, testi teatrali – è un dissacratore, che ha fatto dell’ironia e del sarcasmo le sue armi più efficaci per castigare i costumi del proprio paese. Il popolo, la cultura, la vita quotidiana, la politica del Messico – e i suoi tic, le sue delizie e assurdità – sono distillati in ciascuno dei divertentissimi capitoli di questo libro, che compone una sorta di guida involontaria, per turisti avventurosi o da divano.
Un manuale che è al tempo stesso di autoaiuto per messicani e di sopravvivenza per i visitatori e i turisti, grazie al quale cercare una via di uscita dal labirinto della burocrazia e dell’inefficienza dei servizi pubblici, o comprendere le misteriose forme attraverso cui si manifesta la ineludibile «ospitalità a tutti i costi» dei messicani.
Di seguito, alcuni esempi di questo vademecum che restituiscono la misura dell’immaginario dell’autore e del tono dei suoi testi:
Psicanalisi dell’abuso del claxon
In sette copie: scene di vita burocratica
Teoria e pratica della messicanità.
Un piccolo gioiello a metà fra saggio antropologico e guida di viaggio, fra album di bozzetti folcloristici e giornalismo culturale. Per chi ama il Messico e per chi vuole imparare a conoscerlo.
Leggi un estrattoIl Messico ha dei difetti. Il principale è quello di essere popolato da messicani, molti dei quali sono complessati, impiccioni, avidi, sconsiderati e intolleranti. Ah, e molto chiacchieroni.
Jorge Ibargüengoitia