Questo mondo non ci appartiene
La prosa di García Freire è ricca, densa, sensuale, con momenti stravolgenti. Pablo Maurette - Robinson di Repubblica
Un romanzo che dimostra una grande maturità e non ha paura di rischiare: cos’altro si può chiedere a un esordio? Marta Sanz - El País
Dopo anni, Lucas torna alla casa dei genitori per trovarla invasa da due sconosciuti: la casa appare intatta, ma tutto è cambiato, a partire dal giardino tanto amato dalla madre, ora un trionfo di pacciame e desolazione. Il ritorno segna un lungo dialogo del protagonista con il padre morto, nel disperato tentativo di rimettere insieme i pezzi di una vita ormai perduta. Che fine ha fatto Josefina, sua madre? E perché il padre ha aperto la porta a Felisberto ed Eloy, che ora sembrano essersi impossessati di ogni cosa? Di fronte al crollo dell’unico mondo che conosce, Lucas troverà conforto nel minuscolo universo degli insetti, punto d’unione fra l’uomo e la terra. In mancanza di amici, figure di riferimento, perfino genitori, a fargli compagnia nelle eterne giornate passate nei campi sono libellule, bruchi, formiche, mosche, cavallette, scorpioni e ragni, veri padroni del mondo naturale ed esempi anatomici e sociali pressocché perfetti, che lo aiuteranno a dissipare i segreti che avvolgono la sua famiglia e a tramare la propria vendetta.
Lirico e visionario, Questo mondo non ci appartiene è un esordio dirompente per consapevolezza, creatività e poetica, un’indagine sul fragile confine tra bene e male, sacro e profano, lucidità e follia.
Leggi un estrattoQuesta è la mia nuova casa, una cella, una torre, una barca, un tunnel, quel che io desidero, sarà.
Natalia García Freire