Poeta, pittore, agitatore culturale, editore, all’età di quasi cento anni Lawrence Ferlinghetti (nato a New York il 24 marzo 1919) è ormai un’icona della controcultura americana. Dopo essere stato uno degli animatori della beat generation – primo editore dell’Urlo di Allen Ginsberg, amico di Jack Kerouac e Gregory Corso, autore di raccolte di poesie e testi teatrali – ha sempre portato avanti di pari passo l’attività letteraria e quella politica, animato da un pacifismo ecologista e anarchico che ne ha fatto una delle grandi voci critiche del sistema politico-economico degli Stati Uniti. È inoltre il fondatore di City Lights Bookstore, la leggendaria libreria indipendente di San Francisco che dal 1955 a oggi non ha mai smesso di essere un luogo simbolo della cultura alternativa.
Nella sua più recente raccolta di poesie, questo grande «irregolare» della letteratura contemporanea leva ancora la sua voce contro le ineguaglianze, le guerre e la sopraffazione su cui si basa la prosperità dell’Occidente. Unendo lo slancio estatico di Walt Whitman agli echi della tradizione classica dà vita a poesie attualissime e senza tempo che ci richiamano con forza alla nostra umanità: lo sguardo di Ferlinghetti è sempre pieno di ardore e compassione, che si posi sulle ferite di un’intera nazione o su una semplice coppia di innamorati seduta su un molo.
Con una nota dell’editore.
Leggi un estrattoTaglia taglia tutti i tuoi solitari alienati
freak inebetiti e pensatori troppo liberi
poeti dagli occhi aperti con menti troppo selvatiche
in autoesilio nella loro stessa terra
O America, crogiuolo di pazzi!