Set the Boy Free
L’autobiografia
Chitarrista leggendario e fondatore della band inglese simbolo degli anni Ottanta, Johnny Marr si racconta a ruota libera in un libro. Gianni Santoro - il Venerdì di Repubblica
È l’inizio del 1982 quando, nei sobborghi di Manchester, un giovanissimo chitarrista si presenta alla porta di casa di un cantante semisconosciuto, di pochi anni più grande di lui, e gli propone di fondare una band insieme. Sono Johnny Marr e Steven Morrissey, e da quell’incontro, inatteso eppure in qualche modo predestinato, nascerà il gruppo di rock alternativo più celebre di tutti i tempi: gli Smiths.
Ma Set the Boy Free non è soltanto l’epopea di una delle band simbolo degli anni Ottanta. È la storia di un ragazzino cresciuto in una famiglia irlandese, operaia e cattolica, che scopre prestissimo il potere della musica e quello dell’arte, il fascino della moda e la magia dei colori. È la storia di un adolescente che osserva con curiosità ed entusiasmo i grandi cambiamenti sociali nell’Inghilterra post-industriale, i movimenti della controcultura giovanile, i nuovi generi musicali – dal glam rock al punk alla new wave. Ed è, anche, la storia di un musicista ormai maturo, che dopo lo scioglimento degli Smiths non ha paura di intraprendere nuove strade, entrando nei The The dell’amico Matt Johnson e fondando gli Electronic con Bernard Sumner, lavorando come session man per i Pet Shop Boys, Bryan Ferry, i Talking Heads, fino alle collaborazioni in anni più recenti con i Modest Mouse e i Cribs.
Alternando ricordi privati, intuizioni musicali e riflessioni sulla società e sul costume, Set the Boy Free è il viaggio in una delle menti creative più fertili della musica pop contemporanea.
Pensai al nuovo nome del gruppo per un minuto: mi faceva pensare a una famiglia, e mi piaceva la sua semplicità, poi ci riflettei ancora e decisi che era fantastico. The Smiths – ci stava a pennello. The Smiths, era deciso.
Johnny Marr