Tra le cose più interessanti di questo romanzo famigliare ci sono tutte le volte in cui l’autore, quando alle memorie vengono a mancare dei pezzi, fa un esercizio di fantasia razionale. Laura Pezzino - Tuttolibri – La Stampa
Questo libro inizia con una lettera che arriva da lontano e mette in moto i ricordi: nel viaggio a ritroso della memoria noi lettori siamo i passeggeri.
Una volta l’Argentina è il racconto di una famiglia che unisce genti arrivate da ogni angolo del pianeta, e di una terra sconfinata che diventa un paese grande come il mondo. Con una prosa scorrevole e poetica che alterna passato e presente, verità e finzione narrativa, Andrés Neuman ripercorre con humour e tenerezza una genealogia reale e fantastica insieme. Ci sono il bisnonno Jacobo, nato sotto gli zar e scappato dall’Europa in circostanze misteriose; la baba Lidia, lituana dagli occhi color zaffiro; la nonna Blanca, che scriveva lettere e suonava il piano; il prozio Leonardo, dandy del quartiere, e la zia Ponnie, tessitrice di arazzi con la passione per il Brasile: una vivace sinfonia di personaggi indimenticabili, le cui vicende personali fanno da contrappunto alle tragedie e alle rinascite di un intero paese.
Con questa nuova edizione, rivista e ampliata, Una volta l’Argentina si conferma una delle opere fondamentali dell’autore, un romanzo di formazione, politica e sentimentale, che batte all’inconfondibile ritmo del Novecento.
Leggi un estrattoFanno male quando tornano? O cominciano a guarire al ritorno, e a quel punto scopriamo che fanno male da tanto, i ricordi? Viaggiamo al loro interno. Siamo i loro passeggeri.
Andrés Neuman