Dopo l’ormai celebre definizione del traduttore come “autore invisibile”, proponiamo quella di Alan Pauls, scrittore argentino di cui le Edizioni Sur pubblicheranno Historia del pelo: i traduttori come “contrabbandieri di cultura”. Ne ha parlato alla Fiera di Francoforte dell’ottobre 2010. Di Alan Pauls sono stati pubblicati in Italia Il passato (Feltrinelli, 2007) e Storia del pianto (Fazi, 2009).
Traduzione di Carmen Mangiola
Il 10 ottobre 2010, El Universal, di Caracas, ha pubblicato un’intervista anonima al narratore argentino Alan Pauls sul tema della traduzione, in cui lo scrittore ha espresso tutta la sua ammirazione per il progetto promosso dal governo argentino a favore della traduzione.
I traduttori sono contrabbandieri di cultura
La traduzione letteraria come “contrabbando”. È l’originale metafora usata dallo scrittore argentino Alan Pauls, alla Fiera del Libro di Francoforte, per porre l’accento sul lavoro del traduttore, mestiere che spesso non gode del giusto riconoscimento nel mondo della cultura.
La diffusione della letteratura non si deve quasi mai “a eventi sociali e mondani o a fiere come questa di Francoforte”, ha detto il vincitore del premio Herralde 2003, ma piuttosto si attua grazie a un processo “lento e omeopatico, quasi di contrabbando”.
“Il ruolo dei traduttori è di fondamentale importanza. Sono come contrabbandieri del mondo contemporaneo in quello della cultura, oltre a essere gli unici a poter leggere in altre lingue. Oggi gli editori non sanno quasi più farlo, pertanto questo compito è affidato necessariamente ai traduttori”, ha affermato l’autore de Il passato.
Pauls ha in particolare ribadito “il valore del programma di traduzione SUR nella diffusione della letteratura argentina”, in presenza di molti scrittori, editori e agenti suoi connazionali, riunitisi per rappresentare l’Argentina, ospite d’onore all’edizione 2010 della Fiera di Francoforte. Come sottolineato anche dall’agenzia di stampa tedesca DPA, la Fiera di Francoforte, la più importante del settore, è un’occasione per promuovere e diffondere la letteratura di un paese a livello internazionale.
“Sono queste le iniziative politico-culturali che contribuiscono in modo efficace al processo di diffusione della letteratura nazionale. Questo programma avrà senza’altro un successo superiore a qualunque altra iniziativa intrapresa.” ha commentato a proposito del programma voluto dal governo che incoraggia la traduzione di opere di autori argentini in altre lingue.
Le opere di Pauls sono state accolte con ampio consenso dai media tedeschi, dopo la pubblicazione de Il passato e Storia del pianto in Germania.
Pauls è stato, “un tempo”, traduttore. “L’esperienza personale” dell’autore rivive in Rímini, protagonista de Il passato, che nutre a sua volta la stessa passione per la traduzione.
“Quando scrivo, posso decidere di fermarmi per poi ricominciare il giorno dopo. Ma se non porto a termine una traduzione, è come se mi mancasse qualcosa”, afferma, rivelando che a volte traduce per “entrare in intimità con un testo che per qualche motivo (gli) oppone resistenza”.
“Tradurre è come leggere da vicino, come una lettura da miope di cui spesso ho bisogno”.
Spesso è curioso di vedere come sono stati tradotti i suoi libri, per esempio in lingue che conosce, come “il francese e l’inglese, e un po’ anche il portoghese e l’italiano”. Nel caso del tedesco, lo scrittore ha avuto piena fiducia nel suo traduttore, Christian Hansen, premiato per la traduzione di 2666 di Roberto Bolaño.
Pauls ama vedere “i libri che si riproducono a ritmo frenetico quando sono tradotti in lingue diverse. Per me, le traduzioni sono come buone nuove che arrivano dalla patria in cui vivono i libri una volta pubblicati, un luogo in un certo senso molto distante”.
Il programma SUR ha già sostenuto e reso possibile la traduzione in lingue diverse di oltre 200 opere. Per citare alcuni esempi, Operazione Massacro, di Rodolfo Walsh, in francese; Zama, di Antonio Di Benedetto, in ebraico, o le opere di César Aira in tedesco.
Pauls ha definito la presentazione dell’Argentina alla Fiera di Francoforte “diversificata e ricca a sufficienza” da dare in pochi giorni un’idea della produzione letteraria nazionale.
Infine, alludendo alla folta partecipazione di scrittori (60), ha ironizzato: “È pazzesco. Se esistesse un commando di scrittori argentini di 20 anni ‘Al Qaida’ gli basterebbe mettere una bomba al Continental per spazzare via la letteratura argentina dall’oggi al domani e ricominciare tutto daccapo”.
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