In attesa dell’uscita dell’ Esercito di cenere di José Pablo Feinmann, nella traduzione di Francesca Lazzarato, pubblichiamo una breve recensione di Patricio Zunini, correlata dalla quarta di copertina di una riedizione del romanzo. Zunini è giornalista e responsabile della comunicazione digitale della casa editrice argentina Eterna Cadencia.
Per chi legge lo spagnolo, segnaliamo un sito web dedicato a José Pablo Feinmann: http://www.jpfeinmann.com
«L’esercito di cenere»
di Patricio Zunini
traduzione di Raul Schenardi
Ho appena finito di leggere El ejército de ceniza di José Pablo Feinmann in un baretto e mi sono subito recato in un internet point per lasciare le mie impressioni a caldo. Tanto è l’entusiasmo che mi ha suscitato.
Non mi piace anticipare al lettore la trama, perché mi sembra che gran parte del successo di un libro stia nella sorpresa (è per questo che non leggo quasi mai le quarte di copertina). Mi permetterò di dire che la storia è ambientata nel 1828, in un forte militare di fronte al deserto – come quello in cui inviano Martín Fierro – , con un esercito chiamato a compiere una missione eroica. Ma il romanzo epico lascia presto spazio a quello psicologico, dove abbondano la follia, la collera e la debolezza.
Chi si gode la lettura è ipnotizzato dal Colonnello Andrade; chi si gode anche l’analisi letteraria trova un bell’argomento di studio nel parallelismo fra l’esercito e le partite a scacchi fra il tenente Quesada e il dottor Forrest.
Per concludere queste prime impressioni, El ejército de ceniza mi ha ricordato Il deserto dei tartari. E così come rileggo di quando in quando il romanzo di Buzzati, dovrò tornare obbligatoriamente a quello di Feinmann.
Nel 1928, come un esercito di fantasmi, duecento uomini coperti di polvere cavalcano infaticabili nel deserto. L’ordine di partenza è arrivato da una Buenos Aires sconvolta dalla morte di Dorrego: affinché la patria sia governata dalla ragione, è indispensabile farla finita con la barbarie. Dopo una lunga attesa nel forte, monotona fino alla disperazione, i soldati marciano spinti dall’urgente bisogno di sangue. Ma la polvere che li copre cancella via via anche le certezze sulla natura del loro reale nemico: il cuore delle tenebre che si occulta sotto un sole accecante.
Con eccezionale abilità, José Pablo Feinmann riesce a rivisitare la tradizione che unisce Sarmiento e Borges servendosi dei registri dei romanzi d’appendice e d’avventure. Una narrazione epica del delirio, con immagini potenti e personaggi che accompagnano a lungo il lettore dopo che l’ha terminato: il tenente Quesada, il cercatore di tracce Baigorria e la nera Tumba, il dottor Forrest, l’infaticabile colonnello Andrade.
Scritto nel 1986, con le ferite ancora aperte della folle impresa del potere militare alle Malvinas, El ejército de ceniza è una critica implacabile alla guerra e alle sue conseguenze.
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