«L’Uruguayen» (Christian Bourgois, Paris, 1972) è il primo romanzo pubblicato da Copi, nom de plume di Raúl Damonte Botana. Nato a Buenos Aires in una famiglia francofona, trascorse quasi tutta la sua infanzia a Montevideo e dopo essersi insediato a Parigi nel 1962 scrisse quasi tutte le sue opere in francese (salvo il romanzo «La vida es un tango» e l’opera teatrale «Cachafaz»).
Come dice lui stesso nell’incipit di un testo del 1984: «Me exprimo a veces en mi lingua materna, la argentina, y con frecuencia en mi lingua amante, la francesa».
Tenendo conto di questa particolarità linguistica, per la rubrica Testo a fronte pubblichiamo oggi una traduzione italiana condotta sulla traduzione spagnola (di Enrique Vila-Matas); prossimamente presenteremo anche una traduzione italiana condotta sul testo originale di Copi in francese.
Archivio Bolaño. 1977-2003
È stata inaugurata il 5 marzo a Barcellona la mostra Archivio Bolaño. 1977-2003. Ce ne parla Francesca Lazzarato, che l’ha visitata. Il suo articolo è già comparso sul «manifesto», che ringraziamo insieme all’autrice. In coda una sua breve scheda su un libro su Bolaño uscito di recente in Messico.
Nella poesia di Juan Gelman la “chiara oscurità” del ricordo
Di recente il poeta argentino Juan Gelman è stato insignito di due nuovi prestigiosi riconoscimenti: il Messico, paese dove vive da 24 anni, lo ha premiato con la Medaglia delle Belle Arti, e la Spagna gli ha assegnato il premio Leteo (già andato in passato, fra gli altri, a Fernando Arrabal, Michel Houellebecq, Amélie Nothomb, Martin Amis, Paul Auster ed Enrique Vila-Matas).