Articoli classificati come “Loris Tassi”

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L’arma spuntata del delitto

redazione SUR

Prendendo spunto dal romanzo Le ossa, di Eduardo Holmberg, Francesca Lazzarato traccia un panorama degli esordi della letteratura poliziesca in Argentina. Ringraziamo l’autrice e il manifesto, dove l’articolo è comparso il 29 gennaio.

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All’intrepido lettore

Anna Boccuti SUR

«Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì», del guatemalteco Augusto Monterroso, è forse il microracconto più universalmente celebre e studiato. Ma i microracconti o microfinzioni sono un genere molto amato in America Latina e viene a ricordarcelo una recente antologia – Bagliori estremi. Microfinzioni argentine contemporanee – curata da Anna Boccuti e pubblicata dalla casa editrice Arcoiris nella collana “Gli eccentrici” diretta da Loris Tassi. Pubblichiamo oggi l’Introduzione al volume, ringraziando l’autrice e l’editore, e lunedì proporremo una scelta di testi.

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Alice in Wasteland

redazione SUR

«2666», il romanzo postumo di Bolaño, è incentrato, com’è noto, sull’atroce sequenza di delitti ormai noti come il femminicidio di Ciudad Juárez, città messicana al confine con gli Stati Uniti dove da oltre un decennio si consuma una strage di giovani donne, perlopiù operaie in fabbriche di assemblaggio. Pubblichiamo un saggio sul tema di Loris Tassi, dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, ringraziando l’autore.

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Un «escritor raro»: Mario Levrero

Mario Levrero SUR

Fu un celebre e autorevole critico letterario, Ángel Rama, a coniare la definizione di «escritores raros» per un gruppo di scrittori uruguyani non riconducibili ad alcuna corrente letteraria preesistente. Del resto, a rigore non si può parlare nemmeno di «gruppo»: non firmarono manifesti né diedero vita a movimenti o riviste, e a ben vedere sono accomunati soltanto da un’ispirazione surrealista in senso lato. Il più famoso fu senz’altro Felisberto Hernández, solo recentemente riscattato dall’oblio dalla Nuova Frontiera (Nessuno accendeva le lampade, tr. di Francesca Lazzarato), insieme a José Pedro Díaz, Armonía Somers e pochi altri, fra cui Mario Levrero (1940-2004).

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